dedicata al cugino Annibale Malaguzzi
“In casa mia mi fa meglio una rapa ch’io coco, e cotta
s’un stecco inforco e mondo e spargo poi d’aceto e sapa”.
LA VILLA
Il complesso di Villa Tarabini, di indubbio interesse storico-artistico, architettonico e ambientale, è costituito dalla villa padronale, dal parco circostante e da alcuni fabbricati di servizio, tra i quali un oratorio, un’ex casa colonica con serra annessa, ed un’ex casatorre. La villa padronale e parte del parco sono entrati a far parte del patrimonio del Comune di Albinea nel 2003 e dal 2010 i locali sottotetto ospitano l’Acetaia Comunale.
Posto in cima ad un rilievo naturale in posizione panoramica, l’edificio principale venne presumibilmente costruito tra il XVI e il XV secolo, passando dai Zaneletti ai Padri Gesuiti di Reggio Emilia nel 1616. Soppresso l’ordine, la villa divenne proprietà dei Greppi, poi dei Bosisio, dei Viganò e, nella prima metà del XIX secolo, dei Conti Taraini. In questi anni gli architetti Marchelli, con molta probabilità ampliarono ed arricchirono l’edificio che assunse l’attuale viste architettonica di gusto neoclassico. Circondata da un rigoglioso giardino racchiuso entro un muro di cinta e connotato da piante ad alto fusto, siepi e vialetti, la villa a pianta quadrangolare assai allungata, è costituita da un compatto corpo a tre livelli ed è coronata, al centro, da una svettante altana che si sviluppa nella parte meridionale del fabbricato, conferendogli una singolare vivacità volumetrica.
Dopo il 2003, anno di entrata del complesso nel patrimonio comunale, la villa padronale è stata oggetto di un restauro conservativo per riportare l’aspetto prospettico al suo stato originale insieme ad un intervento di recupero complessivo della parte interna.
L’ACETAIA COMUNALE
L’Aceto Balsamico è una delle eccellenze della tradizione reggiana meritevole di essere conosciuta e valorizzata dalla comunità locale ma anche esportata e proposta in tutto il mondo. Con questi propositi nasce nel 2008 ad Albinea la prima Acetaia comunale della Provincia Reggiana, in collaborazione con il Consorzio Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia. Un sodalizio che si origina da uno spirito comune e con obiettivi distinti e paralleli: da un lato il desiderio di istituire una Acetaia Pubblica, che metta a disposizione gli strumenti per l’approfondimento delle conoscenze del prodotto, custode di un patrimonio che è comunque pubblico e non avrà mai come fine la commercializzazione, ma la diffusione della conoscenza dell’assaggio e della produzione. Dall’altro il coinvolgimento di studiosi ed enologi, per documentare e certificare tutti i passaggi della filiera produttiva, finalizzato alla realizzazione di una banca dati di particolare importanza scientifica.
Le botti riposano nel piano sottotetto di Villa Tarabini, prestigiosa e storia residenza albinetana, luogo ideale per la maturazione dell’aceto, grazie al particolare microclima che si crea, in sintonia con le naturali escursioni termiche legate alle stagioni.
I locali sottotetto di Villa Tarabini ospitano oggi 5 batterie di botti contenenti il mosto – di cui quattro sperimentali e una già in produzione- che si trasformerà in Aceto Balsamico Tradizionale dopo un lungo e paziente processo di fermentazione, seguite costantemente dal paziente lavoro di mastri acetai e certificate DOP dall’organismo di controllo designato dal Ministero.
Scendendo qualche gradino si giunge nella luminosa saletta con ampie vetrate che si affacciano sulla vallata e che ospita il museo composto da antiche attrezzature per la produzione dell’Aceto.
La celebrazione dell’Aceto Balsamico Tradizionale sarà il veicolo trainante per la valorizzazione della produzione agricola e del commercio locale, portando oltre confine i sapori e i profumi della nostra terra. Alle pareti dei locali si possono ammirare le riproduzioni di alcune stampe antiche, a rimarcare la storicità del consumo dell’Aceto Balsamico Tradizionale nei migliori casati.